Lucciola-Centro Attività Musicali Aureliano

Lucciola

Chi di noi non ha mai visto una lucciola? Di solito quando succede spalanchiamo la bocca e abbassiamo la voce, meravigliati per una inattesa beatitudine. Essa è legata spesso alla nostra infanzia, al mistero della natura respirato nell'oscurità di una qualche umida notte estiva...


Il testo recita la voce di qualcuno che la sta corteggiando: "Lucciola, lucciola vien da me. Ti darò del pan da re e poi manto da regina... Lucciola, lucciola vien da me. Ti darò letto da re e poi lenzuola da regina..."


Chi parla alla lucciola? Chi promette tanto? Vorrebbe certo averla tra le sue mani!

La lucciola, però, ben sa cosa rischia e al suadente invito non segue alcuna risposta! Nella saggezza antica di questo testo popolare non si dà modo di sapere cosa la lucciola potrebbe dire; ciò che rimane è solo il silenzio della notte e la magia luminosa della sua sfuggente presenza.


Il ritmo della melodia e delle percussioni, la pulsazione vivace, imitano l'intermittenza della sua luce. La melodia fa le veci del corteggiatore, è rassicurante, spera di convincerla a cedere ma lo strumento solista, suo alleato, con veloci volatine verso l'acuto le suggerisce di non cedere alle lusinghe, di fuggire veloce nell'oscurità per allontanarsi da chi vorrebbe forse catturarla.